Hotel Seven Palinuro

Parco Nazionale del Cilento
e Vallo di Diano

Parco Nazionale del Cilento

Grotta dell'Angelo - Pertosa

L'origine delle Grotte di Pertosa (la cui denominazione ufficiale è "Grotte dell'Angelo di Pertosa"), è fatta risalire a ben 35 milioni di anni fa, sono le più importanti dell'Italia del sud, le uniche ad essere attraversate da un fiume sotterraneo, il Tanagro o Negro, il cui corso è stato deviato a scopo di utilizzo energetico. Così facendo l'entrata delle Grotte si è allagata, tanto da permettere l'accesso all'interno, solo attraverso suggestive barchette sapientemente guidate da esperte guide del Comitato Pro Grotte dell'Angelo.

Il tour all'interno delle Grotte inizia a circa 263 metri di altitudine sulla sinistra idrografica del fiume Tanagro, con una piccola ma suggestiva traversata in barca sulle acque verdi e ricche di calcio del fiume sotterraneo. Seguendo un percorso ben delimitato da corde sospese, la guida traghetta l'imbarcazione per circa 200 metri verso il cuore del monte e la sorgente, da dove si diramano i vari percorsi.

Parco Nazionale del Cilento

Oasi WWF di Morigerati

L'escursione all'interno dell'Oasi WWF di Morigetati prevede una passeggiata di circa 3 km. Attraverso un'antica mulattiera (lunghezza 800 mt, dislivello 130 m slm, pendenze varie la maggiore del 14% in un punto) si raggiungono:

  • la Grotta della Risorgenza del fiume Bussento, importante fenomeno carsico;
  • la stazione di muschi e licheni, prima nel sud Italia per estensione di territorio;
e costeggiando “lu jumi ri coppa”, un piccolo affluente del fiume Bussento, si raggiunge l'antico mulino ad acqua a ruota orizzontale.

Da qui si riprende la mulattiera per risalire al borgo.

Si consigliano: abbigliamento sportivo, scarpe da trekking e/o da ginnastica.

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Roscigno Vecchia

"Roscigno, abitanti tre, due donne e un uomo, sono rimasti solo loro, non sai se tenaci o rassegnati, in quello che può definirsi un paese fantasma, popolato ormai solo da ricordi e suggestioni, spaccato di una civiltà che muore affogata nel nuovo, ma che conserva una dignità fatta di cose semplici e di una fragranza di antico...". E' un giovane cronista del mattino, Onorato Volzone, rimasto ammaliato dalla bellezza del posto, a raccontare per la prima volta di Roscigno, paese del Cilento interno che sorge sulle pendici del Monte Pruno, detto anche “Balcone degli Alburni”. Il paese è diviso in due parti: Roscigno Nuovo e Roscigno Vecchia, completamente disabitato dagli inizi del secolo scorso per effetto di due ordinanze emanate dal genio civile che imponevano l'evacuazione di quegli insediamenti a rischio di frane per la natura argillosa del terreno.

Roscigno Vecchia offre al visitatore un ambiente suggestivo e misterioso e qui ritroviamo quasi intatta la struttura urbanistica dei paesi cilentani, con i palazzotti, le cappelle signorili, le case povere abitante un tempo dai contadini e una chiesa del settecento. Oggi la storia di questo borgo rivive attraverso le fotografie storiche e i tanti oggetti di vita rurale raccolti e conservati nel museo della casa contadina allestito nei locali restaurati di una ex casa colonica e del vecchio municipio.